Disturbi psicosomatici: un dialogo interrotto tra mente e corpo.
L’essere umano è un’unità somatico-psichica complessa in cui mente e corpo sono aspetti diversi di un’unica realtà che si influenzano reciprocamente attraverso un dialogo diretto. L’esposizione continuativa ad agenti stressanti (traumi infantili, stress lavorativi, relazione di coppia, ecc.), può influenzare tale interconnessione somato-psichica. Quando questo sistema si auto-regola in modo corretto, una volta passato l’evento stressante fisico o psichico che sia, la reazione psicosomatica si esaurisce e tutto ritorna come prima. Quando il meccanismo trova un ostacolo, ed il dialogo tra i due viene interrotto, invece di una normale reazione allo stress, possiamo sviluppare una patologia psicosomatica.
Come si manifestano le patologie psicosomatiche?
Le patologie psicosomatiche si manifestano attraverso sintomi non spiegabili medicalmente ma psicologicamente: le somatizzazioni manifestate a livello fisico farebbero pensare ad un disturbo di tipo medico ma, in realtà, non sono riconducibili ad esso. Più nello specifico, un sintomo psicosomatico può essere espressione dell’esistenza di emozioni, vissuti o parti di sé inespresse che non riescono a venir fuori.
Come afferma Jung, un cattivo funzionamento della psiche può danneggiare il corpo ed una malattia somatica può influenzare la mente.
Quali criteri diagnostici per il Disturbo da sintomi somatici?
I criteri diagnostici che caratterizzano questi disturbi sono:
-Uno o più sintomi somatici che comportano disagio fino a limitare in maniera significativa la vita quotidiana;
-Eccessiva preoccupazione suscitata dai sintomi somatici o comunque associata alla salute, che si manifesta con pensieri sproporzionati e persistenti circa la gravità e il significato da attribuire ai sintomi, e/o un livello d’ansia costantemente elevato per la propria salute, e/o l’impiego eccessivo di tempo ed energie per gestire la preoccupazione destata dai sintomi;
-presenza costante di sintomi somatici (non necessariamente gli stessi) per almeno sei mesi continuativi.
Esempi di Malattie psicosomatiche sono: Sindrome del colon irritabile, Fibriomialgia, Dolore Cronico, Disturbi da Conversione, Cefalea cronica,Sindrome da stanchezza cronica…
Qual è la personalità del paziente psicosomatico?
Il paziente psicosomatico ha difficoltà a identificare e descrivere le proprie ed altrui emozioni ed ha poche capacità introspettive. Vi è un analfabetismo emotivo con una capacità empatica carente o ridotta. Tali pazienti sono infatti più orientati verso l’esterno alla ricerca di risposte mediche. Quando giungono allo studio, hanno già alle spalle lunghe visite mediche senza risposta e questo può portare alla comparsa di disturbi d’ansia o dell’umore. Per i pazienti psicosomatici in particolare, è arduo tollerare che il funzionamento della propria mente influisca inevitabilmente sul corpo e viceversa.
Il Disturbo Psicosomatico può essere inteso come una difesa che protegge l’individuo da emozioni dolorose ed intollerabili. Si manifesta con un’espressione diretta del disagio psicologico attraverso il corpo. Infatti tutti i vissuti personali emotivi, affettivi o relazionali troppo dolorosi per poter essere vissuti e sentiti direttamente, trovano una via di scarico immediata nel corpo trasformandosi così, in chi soffre di tale disturbo, in sintomo fisico.
Quando chiedere aiuto?
Nel momento in cui ci si accorge che i sintomi presenti non riescono ad essere spiegati medicalmente, allora si può considerare l’opportunità di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
La psicoterapia ha la finalità di riconoscere e comprendere la sofferenza emotiva espressa attraverso il corpo, dando voce a quelle emozioni mai espresse ma ingabbiate dentro di sé. Tra i diversi approcci, la terapia EMDR, lavora proprio sul ripristinare quelle interconnessioni bloccate modificando i pattern comportamentali disfunzionali e aiutando il paziente a ritrovare dentro di sè nuove risorse per affrontare quelle situazioni stressanti che portano una grande sofferenza.
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